Renato Fastigi antifascista è attivo nell'organizzazione clandestina comunista, viene arrestato nel 1943 e liberato ancora con la caduta del fascismo. Fa parte del Comitato di liberazione nazionale della provincia di Pesaro in rappresentanza del Partito comunista fino alla Liberazione. Vicesindaco di Pesaro nella giunta comunale nominata dal Comitato nazionale di Liberazione nazionale ed insediatasi il 7 settembre 1944. Allora sindaco venne nominato Giulio Coli (Dc) che il 7 settembre 1945 venne sostituito nell'incarico da Mario Comandini (pure Dc). Con le prime elezioni del dopoguerra, che si tennero il 31 marzo 1946, Renato Fastiggi, che capeggiava la lista del Pci, divenne Sindaco di Pesaro, carica che conservò ininterrottamente fino al settembre 1958, quando gli subentrò Giorgio De Sabbata. Tutta la fase della ricostruzione della città e l'avvio dello sviluppo di Pesaro, ebbero in Renato Fastigi il protagonista principale sia nella guida dell'amministrazione comunale, sia nell'esempio personalmente offerto come imprenditore che segnò la nascita dell'industria del mobile, diventando in breve tempo il principale produttore di mobili a Pesaro. Alla guida della civica amministrazione si caratterizzò sia con importanti realizzazioni, sia per i rapporti che seppe stabilire con tutti i settori della vita cittadina e con le varie forze politiche sociali. Dal piano di ricostruzione alla riorganizzazione dei servizi comunali (acquedotto, azienda gas, mattatoio), alla istituzione del servizio di autotrasporti urbani (prima in concessione a privati, e poi, municipalizzati), al primo piano regolatore generale (1956-57), all'avvio dell'industria alberghiera e turistica, al Festival nazionale di arte drammatica. Nel 2009 il Comune di Pesaro gli intitola un parco.
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1904 lug. 31- 1997 apr. 10