Con il testamento redatto dal notaio Marota in data 14 dicembre 1873, Felice Graziani di Porchia lasciò i suoi beni (disponibili dopo la morte della moglie Loreta) ai curati del paese; il 5 marzo del 1882 i parroci incorporarono l’eredità ai beni dell’Ospedale di soccorso a domicilio già esistente in detto comune.
Giacomo Fioroni di Porchia, con testamento redatto dal notaio Marota in data 4 marzo 1874 dispose che la sua eredità, alla morte della moglie avvenuta nel 1876, fosse destinata alla costruzione di un ospedale nel suo paese. Gli amministratori, i tre curati di Porchia, decisero di utilizzare i fondi per istituire un ospedale di soccorso a domicilio che aiutasse i malati poveri con sussidi e medicinali.
Il Pio Istituto Sacconi venne istituito con donazione testamentaria dal Cardinale Giacinto (?) Sacconi il 12 luglio del 1885, disponendo che con le rendite della somma di £ 90.000 (raggiungendo poi con le rendite del primo anno la somma di £ 100.000) si istituissero varie istituzioni benefiche, opere edilizie di abbellimento della città, eccetera. Le rendite del primo periodo dovevano essere destinate in parti uguali all’erezione dell’Ospedale e alle scuole Ginnasiali del Seminario (poi anche alle scuole fuori dal seminario). L’Istituto fu eretto in Ente morale con Regio Decreto il 16 aprile del 1886; esso non rientrava nella possibilità di essere amministrata dalla locale Congregazione di Carità perché la sua rendita annua superava le £ 5000, la Congregazione cercò comunque di inglobarla chiedendo parere alla Giunta Provinciale Amministrativa a da qui scaturì una lunga controversia fra i due enti.