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Registro de autoridad
Falcioni, Massimo
MdM_IT_P_00475 · Persona · 1949 feb. 8 -

Nato a Pesaro l’8 febbraio 1949. Iscritto al Pci. È funzionario della Cgil dal 1974 (responsabile dell’ufficio economico), quando era ancora studente. Nel 1975 è membro della segreteria della Camera del Lavoro provinciale di cui nel 1977 diventa segretario provinciale successivamente riconfermato nel 1980 fino al 1982.

Spaccazocchi, Riccardo
MdM_IT_P_00477 · Persona · 1947 set. 25 -

Nato a Fano, si iscrive al Psi. Funzionario della Cgil dal 1968. È stato responsabile dell’Inca e poi degli edili a Fano. Nel 1975 è responsabili degli edili a Pesaro. È stato segretario della Cgil di Fano dal 1980 al 1983.

Ferri, Rino
MdM_IT_P_00481 · Persona
Giampaoli, Giuliano
MdM_IT_P_00488 · Persona · 1950 mag. 24 -

Giuliano Giampaoli nasce a Urbania il 24 maggio 1950, dopo il Liceo si iscrive a Scienze politiche e la sua prima esperienza sindacale è nel 1974 negli organismi di zona della Cgil a Urbania. Nel 1975, finito il militare, viene eletto in Consiglio comunale, ruolo non più compatibile con l'impegno sindacale. Si iscrive al Partito comunista e gli viene chiesto di aprire gli uffici della Cna da Urbania a Borgo Pace. Dopo tre anni, l' 'autorità' del partito gli chiede di lasciare la Cna e l'antico rapporto con Cgil, per lavorare nella Federazione comunista prima per dirigere la commissione operaia, poi all’interno della segreteria. Non è tuttavia un contesto convincente. «Sentivo che il Pci si interessava molto di politica, ma, con rapporti sempre meno solidi con i riferimenti sociali fondamentali», ha dichiarato in un’intervista. Così chiede di riprendere il rapporto cominciato dieci anni prima con la Cgil. Nel 1987 inizia l'impegno a tempo pieno in Cgil e viene eletto segretario della Fillea provinciale. Nel frattempo, a 32 anni, si era sposato con Adriana Mollaroli, futura consigliera regionale dal 2000 al 2010. Nel 1992 passa alla segreteria della Fillea regionale: in questo ruolo, nel pieno di Tangentopoli, si adopera per fare approvare la prima legge sugli appalti. «La Fillea era un osservatorio molto interessante. […] L’edilizia è stato sempre il regno della flessibilità: finiva il cantiere e l’edile veniva licenziato e avevi come forte tutela soprattutto la cassa edile, che era un ente bilaterale serio, e la scuola edile, che però stava esaurendo l'attrattiva verso i giovani». Nel 1995 gli viene chiesto di assumere la segreteria della Camera del lavoro di Pesaro, dove «si era aperta una fase di tensioni pesanti» per la difficoltà a trovare un candidato unitario. Rimane i previsti otto anni, fino al febbraio del 2003. «Ho avuto un’ottima occasione di verifica politica e sindacale perché quelli sono i primi anni in cui il mondo cominciò a cambiare». Infatti nonostante la fine della guerra fredda, lo scoppio di Tangentopoli, il terremoto politico che aveva sconquassato il sistema della prima Repubblica l’inizio della politica spettacolo incarnata dai governi Berlusconi, il sindacato era rimasto statico, a parte l’inevitabile perdita delle componenti politiche. «Anche gli anni di Cofferati ripropongono certezze 'senza se e senza ma' rispetto all'identità consolidata della Cgil, ma sono privi di soluzioni stabili e chiare per il nuovo secolo».
Giuliano Giampaoli cerca di focalizzare l’attenzione sulla formazione continua, «predicata da istituzioni e imprese e mai praticata», che porta a qualche interessante risultato: ad esempio la sperimentazione di un corso della Provincia su Cad-Cam, offerto direttamente ai lavoratori. La partecipazione è buona, ma manca un progetto che ne prevede la continuazione o la sua ripetizione. Inoltre la segreteria di Giampaoli avrebbe sostenuto la partecipazione di Pesaro a un bando nazionale sulla formazione e avrebbe conseguito la sottoscrizione da parte di Cgil, Cisl e Uil di un patto per la formazione con Confindustria.
Formazione, rappresentanza, organizzazione del lavoro sono i terreni di iniziativa che a Pesaro la Cgil cerca in particolare di praticare dopo l'approvazione della legge n. 626 del 1994 su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Vengono realizzati gli enti bilaterali dedicati alla sicurezza e vengono promosse corsi di formazione per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
All’interno del sindacato si cerca di valorizzare nuove figure giovani, in particolare donne; si cura l’organizzazione dei servizi (vertenze, patronato, fisco) che a Pesaro dimostrano anche punte di eccellenza; si riordina la politica delle sedi sindacali. La nascita di Nidil, il sindacato dei lavoratori atipici, assieme alla solidità dei servizi, viene considerata una risposta alle nuove fragilità del mondo del lavoro.
Infine con la segreteria di Giampaoli nasce l’Ufficio studi, volto alla comprensione della crisi che si apriva nel sistema locale delle imprese e alla valutazione dell'attività degli enti locali, che «attraverso il “welfare locale” potevano attivare il motore di un nuovo sviluppo». Per garantire la qualità e la coesione nei rapporti sociali, diventa pratica costante la formazione di base offerta agli stranieri nelle sedi Cgil.
Terminato l’incarico a Pesaro, diventa responsabile regionale dell’Inca, fino al 2007. Gli ultimi anni, Giampaoli li passa nella segreteria regionale, dove tuttavia si trova a non condividere metodi di lavoro e alcune scelte politiche. Prima di lasciare nel 2010, riesce a rendere usuali le assemblee dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nei luoghi di lavoro, promuovendo anche la verifica del lavoro svolto dai servizi di prevenzione sui luoghi di lavoro. Una volta in pensione, per un anno ha un incarico come responsabile della Cgil di Fano, riorganizzandone la struttura territoriale attraverso il potenziamento delle sedi periferiche. In seguito la nuova segretaria della Camera del Lavoro di Pesaro, Simona Ricci, gli propone di seguire il progetto sulla storia e la memoria del sindacato.

Salvi, Elio
MdM_IT_P_00492 · Persona · 1932 feb. 2 -

Nasce ad Acqualagna il 2 febbraio 1932 in una famiglia mezzadrile. Contadino mezzadro anche lui, comincia l’attività sindacale da giovanissimo, nel 1946, come collettore, assieme a un capolega, per raccogliere gli iscritti alla Federmezzadri. La sua Lega è composta da circa 20 famiglie. In questa veste partecipa alle battaglie per l’applicazione del Lodo De Gasperi e alle successive battaglie mezzadrili. Si iscrive al Partito comunista nel 1949, animando prima la sezione di Cagli, poi quella di Acquaviva. Sono zone povere di quadri del partito e dunque l’impegno di Elio Salvi è decisivo nella propaganda. Frequenta un corso Togliatti alla scuola comunista. Da giovane militante partecipa alle mobilitazioni dei Partigiani per la pace, finendo sotto processo per ben tre volte, poi alle iniziative contro la 'legge truffa'. Nel 1955 viene nominato segretario della Camera del Lavoro di Cagli. Nello stesso anno frequenta un corso mensile alla scuola Marabini di Bologna per due mesi. I giudizi formulati dalla direzione della scuola mettono in luce la timidezza, una visione del partito ancora troppo propagandistica e le inevitabili difficoltà nello studio. Ma lo descrivono anche come un compagno attaccato al partito, pieno di entusiasmo e di buona volontà, combattivo, capace di dare un notevole contributo di critica. Nel 1956 è nominato membro della Segreteria della Sezione Pci di Cagli ed è eletto consigliere comunale nel Comune. Si trasferisce in Svizzera per qualche mese per lavoro, ma ritorna per partecipare alla campagna elettorale per le elezioni legislative del 1958. Dal primo dicembre 1957 al 28 febbraio 1959 è infatti funzionario di zona del Pci. Nello stesso anno partecipa a un corso di tre mesi all’Istituto di studi comunisti di Frattocchie. Il 1 marzo 1959 viene nominato nuovamente segretario della Camera del lavoro di Cagli, Acqualagna e Cantiano. È inoltre responsabile della locale Federmezzadri e membro del direttivo provinciale. In questa veste conclude vittoriosamente una vertenza con la curia che non forniva i conti colonici al mezzadro. Segue il declino della mezzadria, occupandosi delle disdette al proprietario, in seguito alla scelta dei mezzadri di spostarsi nelle fabbriche. Con il lento superamento della mezzadria si sposta anche l’attività sindacale di Salvi che segue la lotta all’interno del maglificio Magi, dove gli operai iscritti alla Cgil sono licenziati. Nel novembre del 1965 viene nominato consigliere provinciale, nei mesi della 'giunta morta', così detta perché sopravvive appena pochi mesi. Dai documenti a disposizione risulta eletto nel 1964 e nel 1969 nel Comitato direttivo della Camera del lavoro provinciale. Inoltre dal 1959 al 1980 è segretario della mutua dei coltivatori diretti. A partire dal 22 dicembre 1968 viene nominato nel Comitato federale del Pci. Nel 1973 Elio Salvi si sposta a Pesaro, dove ha un incarico nell’A,ministrazione generale e segue la Federbraccianti assieme a Pulisca e la Federmezzadri. Nel 1974 diventa segretario degli autotrasporti. Nel 1982 va in pensione, ma continua a collaborare con lo Spi e con l’Auser.

Roberti, Gianfranco
MdM_IT_P_00640 · Persona · 1946 mag. 18 -

Nato a Colbordolo, Segretario organizzatore della Camera del lavoro territoriale di Pesaro e Urbino nel 1988.

Scheda, Rinaldo
MdM_IT_P_00497 · Persona · 1923 - 2009 feb. 9 febbraio

Rinaldo Scheda nasce a Bologna nel 1923. Giovane antifascista, nell’immediato dopoguerra viene coinvolto nelle lotte che hanno al centro la Camera del lavoro di Bologna. Diventa in seguito e rapidamente dirigente del sindacato degli edili e poi giovanissimo segretario generale della Fillea di Bologna. Giuseppe Di Vittorio comincia a stimarlo e nel 1952 lo propone Segretario generale della Fillea nazionale.
Dopo la morte di Di Vittorio, avvenuta nel novembre del 1957, il nuovo segretario generale della Cgil, Agostino Novella, lo chiama in segreteria come responsabile dell’organizzazione, incarico che mantiene dal 1958 al 1981, anche quando Luciano Lama diventa segretario generale. Nel frattempo è anche membro della direzione del Pci. Nel 1981 esce dalla segreteria nazionale ma rimane in Cgil fino al 1985, interessandosi della scuola di Ariccia e della formazione dei Quadri. Nel 1985 il Pci lo candida come capolista alle regionali del Lazio dove viene eletto. Nel 1990, con la svolta della Bolognina e a causa di pesanti problemi di salute, si ritira dalla scena politica. La Cgil lo ricorda come un personaggio forte e carismatico, uno dei costruttori della Cgil moderna.