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Registo de autoridade
Monte di pietà di Montalto delle Marche
Pessoa coletiva

I Monti di Pietà si svilupparono prevalentemente nelle zone urbane ed esercitavano il prestito contro pegno. La data di fondazione si pone alla fine del secolo XV come quella dei Monti frumentari. Il fondo del Monte di Pietà di Montalto delle Marche contiene documentazione che va dal 1587 fino al 1828; altra documentazione è stata concentrata fra le carte della Congregazione di Carità. Nello Statuto organico della Congregazione di Carità datato 8 agosto 1892 si legge che il Monte di Pietà di Montalto fu eretto ad ente morale con Breve pontificio di Paolo V il 10 luglio 1615 e venne unito alla Congregazione di Carità con R. Decreto l'8 giugno 1865, Esso aveva per scopo di sovvenire il povero ed il bisognoso con prestiti in denaro sopra pegni dietro corrisposta di un interesse il più strettamente modico e limitato.

Comune di Patrignone
Pessoa coletiva

Di origine medievale, Patrignone fu possedimento farfense dal 1074, per essere poi ceduta alla città di Ascoli. Dopo essere stata a lungo frazione di Montalto, fu comune autonomo dall'età napoleonica fino all’Unità d’Italia. Nel 1866 fu aggregata di nuovo all'attuale capoluogo, dal quale dista soli 2 km. Conserva l'impianto storico, suggestivamente incastonato nel paesaggio collinare, con porte, residue di una cinta muraria, ed edifici dei secoli XV - XVII, fra cui la chiesa romanico-gotica di Santa Maria de Viminatu. Anche Patrignone in quanto castello di Ascoli prende parte all'annuale Torneo cavalleresco della Quintana.

Monte frumentario di Montalto delle Marche
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I monti frumentari chiamati anche granatici o di soccorso si ponevano l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita degli agricoltori salvando gli strati più poveri della popolazione dalla piaga dell'usura. La data di fondazione di tali istituzioni è presumibilmente, da porre verso la fine del secolo XV, anche se il periodo di massimo sviluppo si ebbe nel secolo XVIII grazie al forte impulso dato dal papa Benedetto XIII nel 1724. In seguito i monti frumentari restarono vitali fino alla metà del secolo XIX. Nel 1890 la Legge Crispi n. 6972 incluse i monti frumentari tra le opere pie affidandoli all'amministrazione delle locali Congregazioni di Carità. La documentazione del Monte frumentario di Montalto delle Marche più antica risale al 1581 con un" Libro dell'amministrazione del Molino" mentre la restante parte è stata inglobata all’interno del fondo della Congregazione di Carità; nel 1895 subì una trasformazione che divise il suo patrimonio a metà fra la Cassa di Prestanze agrarie e l’erezione di un ospedale a Montalto.

Lascito Spinelli
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Con testamento redatto dal notaio Marota in data 24 aprile 1887, Spinelli Daniele destinò che con i frutti di un lascito di £ 2000 si fosse formata una elemosina per i poveri malati di Patrignone con precedenza agli anziani infermi. In caso di prematura morte del figlio (unico erede) tutti i suoi beni sarebbero dovuti servire per la costruzione di un “ospedaletto”. Il lascito fu amministrato dal Parroco e dai Prebendati della Chiesa Priorale di Patrignone. Nel 1904 anche il fratello Don Angelo Spinelli (esecutore testamentario di Daniele) dispose che con l’affitto di un suo terreno si provvedesse ai sussidi per i poveri di Patrignone.

Pio lascito Fioroni
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Giacomo Fioroni di Porchia, con testamento redatto dal notaio Marota in data 4 marzo 1874 dispose che la sua eredità, alla morte della moglie avvenuta nel 1876, fosse destinata alla costruzione di un ospedale nel suo paese. Gli amministratori, i tre curati di Porchia, decisero di utilizzare i fondi per istituire un ospedale di soccorso a domicilio che aiutasse i malati poveri con sussidi e medicinali.

Pio lascito Graziani
Pessoa coletiva

Con il testamento redatto dal notaio Marota in data 14 dicembre 1873, Felice Graziani di Porchia lasciò i suoi beni (disponibili dopo la morte della moglie Loreta) ai curati del paese; il 5 marzo del 1882 i parroci incorporarono l’eredità ai beni dell’Ospedale di soccorso a domicilio già esistente in detto comune.

Banda Municipale di Montalto delle Marche
Pessoa coletiva

Il fondo della Banda Municipale di Montalto delle Marche è composto da una sola busta contente carteggio, contabilità e spartiti (1914-1959), sul dorso della busta era indicata la dicitura “Ufficio postale pontificio”. All’interno di quest’unico pezzo non si sono riscontrate informazioni utili a capire la data di fondazione e il periodo di attività della banda; né si può escludere che ci siano altre unità di questo soggetto produttore magari collocate negli altri locali che ancora conservano la documentazione dei vari archivi Montaltesi.

Longo, Luigi
Pessoa singular
Togliatti, Palmiro
MdM_IT_P_00032 · Pessoa singular · 1893 mar. 26 - 1962 ago. 21

Palmiro Togliatti nasce a Genova il 26 marzo 1893 da famiglia piemontese. Il padre Antonio è impiegato statale, la madre Teresa Viale maestra. Nel 1911 vince, presso l'Università torinese, una borsa di studio del collegio Carlo Alberto per gli studenti delle province del vecchio Regno di Sardegna e si iscrive alla facoltà di giurisprudenza. In questo periodo ha inizio l'amicizia con Gramsci. Nel 1914 entra nel Psi e nel 1915 comincia la partecipazione alla politica attiva. Nello stesso anno si laurea con Luigi Einaudi, discutendo una tesi di economia politica sul regime doganale delle colonie. Nel 1918 comincia le collaborazioni al «Grido del popolo» e nel 1919 diviene redattore dell'edizione torinese dell'«Avanti!». Nel mese di aprile, con Gramsci, Tasca e Terracini, fondò L'Ordine nuovo», settimanale di cui cura la rubrica «La battaglia delle idee». Nel 1921, al momento della fondazione del Pcd'I, è caporedattore de «L'Ordine nuovo», divenuto quotidiano. Dall'ottobre si trasferisce a Roma per dirigere «Il Comunista». Nel 1922 viene eletto nel Cc dal II congresso del Pcd'I. Per contrasti con Bordiga viene escluso dalla delegazione che partecipa al IV congresso dell'Ic. Il 28 ottobre sfugge fortunosamente agli squadristi che devastano la redazione de «Il Comunista» e in novembre si trasferisce a Torino. Nell'aprile del 1923 è nominato membro nella direzione del partito in Italia. Il 21 settembre viene arrestato per la prima volta e rinchiuso a San Vittore dove rimane fino alla fine dell'anno. Nel 1924 svolge la relazione politica di maggioranza alla I conferenza nazionale del Pcd'I. Durante l'estate dello stesso anno partecipa al V congresso dell'Ic e viene chiamato a fare parte dell'esecutivo. Nominato nel Cc del Pcd'I eletto d'autorità dall'Ic, torna nuovamente membro dell'esecutivo. Il 2 aprile 1925 viene arrestato per la seconda volta e rilasciato per amnistia il 29 luglio. Al congresso di Lione è confermato nell'esecutivo e nominato rappresentante del Pcd'I presso l'Ic. Giunto a Mosca il 14 febbraio, vi resta fino al gennaio dell'anno successivo quando assume la direzione del centro estero del partito, costituitosi a Parigi. Qui comincia a dirigere «Lo Stato operaio», rivista teorica del Pcd'I. In maggio partecipa all'VIII esecutivo allargato dell'Ic. Nel luglio il centro estero del partito viene spostato a Lugano e nel 1928 viene trasferito a Basilea, dove in gennaio si svolge la II conferenza nazionale del Pcd'I. Nel luglio Togliatti si trasferisce a Mosca dove partecipa al VI congresso dell'Ic. Nel gennaio 1929 viene arrestato ed espulso dalla Svizzera. In luglio, prende parte al X esecutivo allargato dell'Ic. Nel 1931 partecipa al IV congresso del Pcd'I. Nel settembre 1934 viene eletto nel segretariato dell'Ic e prepara con Dimitrov il VII congresso. Da ottobre a dicembre è in Francia e in Belgio per organizzare gli aiuti alle vittime della reazione in Spagna e per seguire da vicino gli sviluppi della politica di fronte unico e fronte popolare in Spagna. Dal gennaio all'aprile del 1935 tiene a Mosca le Lezioni sul fascismo. Nel luglio al VII congresso dell'Ic svolge una delle due relazioni generali, sul II punto all'ordine del giorno. La permanenza a Mosca viene interrotta da due viaggi in Spagna come inviato dell'Ic nel luglio del 1937 e dal settembre 1937 al 1939. In seguito alla sconfitta della Spagna repubblicana, ripara avventurosamente prima in Algeria e quindi in Francia, dove pone a capo del centro estero del partito Novella, Massola, Roasio ai quali si aggiunge in seguito Negarville. Il 1° settembre viene arrestato a Parigi e rimane in carcere, sotto falso nome, per sei mesi. Scarcerato, raggiunge alcune settimane dopo l'Unione Sovietica. Il 29 giugno 1941, con il nome di Mario Correnti, comincia da Mosca le trasmissioni radiofoniche destinate all'Italia. Il 27 marzo 1944 sbarca a Napoli, tornando in Italia dopo 18 anni di esilio, e promuove la svolta di Salerno. Il 22 aprile diviene ministro senza portafoglio del nuovo governo Badoglio. In giugno esce il primo numero di «Rinascita», rivista di cui è direttore fino alla morte. Dopo la liberazione di Roma, il 18 giugno viene confermato ministro senza portafoglio nel primo governo Bonomi ed è poi vicepresidente del consiglio nel secondo governo Bonomi. Dalla metà di giugno ai primi di dicembre del 1945 è ministro di grazia e giustizia nel governo Parri. Dal dicembre al 1 luglio del 1946 ricopre lo stesso incarico nel primo gabinetto De Gasperi. L'8 agosto viene nominato segretario generale del Pci, carica formalmente vacante dall'arresto di Gramsci. Il V congresso nazionale del Pci lo conferma segretario generale del partito. Nelle elezioni del 2 giugno 1946 è eletto all'Assemblea costituente. Alle elezioni politiche del 18 aprile 1948, che segnano la sconfitta del Fronte popolare, è eletto alla Camera nella circoscrizione di Roma. Viene confermato in tutte le successive legislature, ricoprendo sempre la carica di presidente del gruppo parlamentare comunista. Il 14 luglio 1948 viene gravemente ferito all'uscita della Camera dei deputati dallo studente siciliano Antonio Pallante. In questo anno sotto la sua supervisione comincia la pubblicazione dei quaderni del carcere di Gramsci. Il 17 dicembre 1950 si reca a Mosca dove rifiuta la richiesta di Stalin di trasferirsi a Praga per divenire segretario del Kominform. Nella seduta del Cc del 14 marzo 1956 riprende i temi della destalinizzazione, già trattati da Krusciov durante il XX congresso del Pcus tenutosi a Mosca nello stesso anno, ma tace sul «rapporto segreto». Sulla genesi e le degenerazioni dello stalinismo torna a giugno nell'intervista concessa a «Nuovi argomenti». In dicembre con la relazione all'VIII congresso nazionale rilancia la via italiana al socialismo. Nel 1960 pubblica negli Annali Feltrinelli La formazione del gruppo dirigente del Pci nel 1923-1924. Nel 1962 trasforma «Rinascita» in settimanale. Il 13 agosto 1964, mentre visita il campo dei pionieri di Artak nei pressi di Yalta è colpito da emorragia cerebrale. Muore il 21 agosto 1962 e i funerali si svolsero a Roma il 25 agosto.