Partito politico fondato a Livorno nel gennaio 1921 nel corso del 17° congresso del PSI, per iniziativa della corrente di sinistra del partito guidata da Amedeo Bordiga e Antonio Gramsci; assume la denominazione di Partito comunista d'Italia - sezione italiana dell'Internazionale comunista, che viene mantenuta fino al giugno 1943, quando è modificata in Partito comunista italiano. I primi anni furono caratterizzati da una parte dalla sconfitta del movimento operaio e dalla reazione statuale e fascista, dall'altro dal rapido spostarsi del gruppo dirigente, guidato da Bordiga, sulle posizioni dell'ala sinistra dell'Internazionale. Ciò determina il diversificarsi delle posizioni all'interno del partito e la decisione dell'Internazionale di sostituire la direzione bordighiana con un esecutivo che includesse l'opposizione di destra. Protagonista della bolscevizzazione fu Gramsci, che dà avvio a un nuovo corso (sancito dal congresso di Lione, 1926) e consolida la presenza del partito nella società. Con la promulgazione delle "leggi speciali" del governo fascista e l'arresto di Gramsci nel novembre 1926, il PCd'I entra nella clandestinità. Gli anni tra il 1927 e il 1943 segnarono per i militanti la stretta tra la clandestinità e l'esilio, soprattutto in Francia, dove il PCd'I fu presente nella concentrazione antifascista. Nel 1927 la direzione fu di fatto trasferita a Mosca, dove emerge il nuovo gruppo dirigente attorno a Palmiro Togliatti. Il partito torna sulla scena politica nazionale nel 1943, svolgendo un ruolo importante nella lotta contro il nazifascismo. La ridefinizione della linea del partito ha luogo a partire dal ritorno di Togliatti in Italia nel marzo 1944: messa provvisoriamente da parte la pregiudiziale repubblicana, Togliatti indica al partito l'unità antifascista come premessa di un radicamento nella società che sarebbe scaturita dalla liberazione. Dopo la liberazione, il partito partecipa alla ricostruzione economica e politica ed estende la sua influenza nella società attraverso una capillare rete di sezioni territoriali. Ha una cospicua presenza nella maggiore organizzazione sindacale (CGIL) e dispone di un diffuso organo di stampa, il giornale l'Unità. Nel 1946 il Partito viene escluso dal governo: costituì da allora la maggiore forza politica di opposizione. La denuncia dello stalinismo operata da Chrusčëv nel XX congresso del PCUS e l'invasione sovietica dell'Ungheria del 1956 costringono il PCI a un'ampia riflessione sulla propria strategia e sul socialismo realizzato: nell'VIII congresso il partito inizia a prendere le distanze dall'unitarismo di stampo sovietico prevalente nel movimento comunismo mondiale, accentuando sul piano della politica interna gli aspetti democratici e gradualisti già presenti nell'elaborazione togliattiana
Alla morte di Togliatti nel 1964, segue la segreteria di Luigi Longo. Il PCI coglie il successo del 26,9% nelle elezioni del 1968. La stagione delle lotte operaie e il processo di unità sindacale, nonché lo spostamento a sinistra della pubblica opinione, determinano nei primi anni Settanta nuove attenzioni e aspettative verso la politica del PCI , cui il nuovo segretario Enrico Berlinguer rispose con il "compromesso storico" (1973), proposta di collaborazione con le forze cattoliche e socialiste per il rinnovamento del paese. La proposta, dopo le ulteriori affermazioni elettorali del PCI (tra queste, il 34,4% nel 1976), si concretizza dapprima nell'accordo sull'astensione al governo presieduto da Giulio Andreotti, poi sul voto al nuovo monocolore Andreotti, inaugurato nel giorno del rapimento di Aldo Moro (16 marzo 1978). La fase di "solidarietà nazionale" ha termine nel 1979 con la decisione comunista di uscire dalla maggioranza, mentre inizia un trend elettorale negativo. Sul terreno internazionale, l'invasione sovietica dell'Afghānistān nel 1979 e la proclamazione della legge marziale in Polonia nel 1981 segnanoun'ulteriore differenziazione dall'URSS (già nettamente criticato per l'intervento in Cecoslovacchia nel 1968). Nel 1984 muore Berlinguer, cui segue nella carica di segretario generale Alessandro Natta. Il dato elettorale continua ad evidenziare una fase di grave difficoltà con un calo di consensi al 26,6% nel 1987. Anche in seguito al crollo del comunismo nei paesi dell'Est europeo il PCI, sotto la guida di Achille Occhetto avvia una profonda fase di trasformazione, culminata nel 1991 nello scioglimento del partito e nella contestuale costituzione del Partito democratico della sinistra (PDS), mentre l'ala contraria al cambiamento dà vita al Partito della rifondazione comunista.
La Federazione lavoratori costruzioni (Flc) è il sindacato unitario di riferimento per i lavoratori delle aziende del legno, edili e lapidei, costituito a livello nazionale il 3 agosto 1972 con la riunione dei tre consigli generali della Filca, Fillea, Feneal, nell'ambito del processo unitario che portò alla costituzione della Federazione unitaria Cgil Cisl e Uil. Nella provincia di Pesaro e Urbino la Flc si costituisce il 5 maggio 1973. il 14 febbraio 1984 il "Patto di San Valentino" firmato dal governo Craxi, dalla Confindustria, dalla Cisl e dalla Uil, mette sostanzialmente fine alla Federazione unitaria Cgil-Cisl-Uil e in conseguenza alle articolazioni unitarie di categoria tra cui l'Flc, nella provincia di Pesaro e Urbino l'attività è documentata a fino al 1975.
La Filcams – Federazione italiana lavoratori commercio, alberghi, mense e servizi – nasce dalla fusione di Filam – Federazione italiana lavoratori degli alberghi e mense – e Filcea – Federazione italiana lavoratori commercio e aggregati.
Le origini della Ficea risalgono alla fine del 1800, con la costituzione delle Società di mutuo soccorso e delle Unioni di miglioramento, che hanno consentito di formalizzare le prime norme contrattuali del settore commerciale. Le Unioni, riunite sotto la Federazione dei commessi, facevano parte della Confederazione nazionale dell’impiego privato che era riuscita a ottenere, nel 1919, il primo decreto nazionale sul contratto di lavoro con il miglioramento delle condizioni dell’ambiente di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro, l’introduzione del riposo festivo settimanale, l’assistenza in caso di malattia e i congedi annuali retribuiti e dando più dignità ai lavoratori.
Nel 1949 è inoltre presente la Federazione italiana lavoratori commercio ausiliari e turismo (Filcat) che riunisce più Categorie con l’intento di razionalizzare le organizzazioni sindacali dopo la scissione del 1948.
La Filam, nata nel 1911, è il primo sindacato nazionale del settore turistico. Ha avuto un importante ruolo nella promozione di scioperi durante il “Biennio rosso”, contribuendo alla conquista di traguardi sindacali quali la firma di contratti provinciali di lavoro e l’introduzione della “percentuale di servizio” che ha sostituito la “mancia”, unica forma di salario fino a quel momento.
Il ventennio fascista porta la fine del libero sindacato in Italia: nel 1925 un accordo tra Confindustria e Corporazioni fasciste priva la CGdL di tutti i diritti di rappresentanza e l’anno successivo il potere di contrattazione fu conferito ai soli sindacati fascisti.
La Confederazione nazionale dell’impiego privato assume una linea politica morbida di gestione quotidiana dei diritti di categoria, la Filam, invece, proclama una lunga serie di scioperi e agitazioni con conseguenti persecuzioni e condanne. Con il crollo del regime i primi Sindacati dei lavoratori del Commercio si ricostituiscono e, terminata la seconda guerra mondiale, si ricostituisce la Federazione dei lavoratori del Commercio, da cui nasce, nel 1946, la Filcea. Nel secondo dopoguerra viene rifondata anche la Filam, a rappresentanza dei lavoratori di alberghi, mense e terme.
Nel 1960 – nell’ambito del VI Congresso della Filcea – i due sindacati, Filam e Filcea, si uniscono nella Filcams per volontà della CGIL che intendeva operare in modo più compatto e proficuo promuovendo unitariamente gli interessi delle due federazioni, i cui datori di lavoro si erano già riuniti nella Confcommercio. Nel 1974, alla Filcams viene accorpata la Filai – Federazione Italiana lavoratori ausiliari impiego e nel 1977 la Federazione italiana agenti rappresentanti viaggiatori e piazzisti (Fiarvep).
La Federazione italiana facchini autotrasportatori e ausiliari - Fifta si costituisce a Rimini nel dicembre 1964 dall'unione del Sindacato nazionale facchini e ausiliari (Snfa) e del Sindacato italiani trasportatori locali (Sitl). Nel 1973 la Fifta confluisce nella Federazione italiana sindacati trasporti (Fist) che diventa la struttura in cui si riuniscono e si unificano i sei sindacati di categoria: Fiai (Federazione Italiana Autoferrotranvieri e Internavigatori); Fifta (Federazione Italiana Facchini Trasportatori ed Ausiliari); Film (Federazione Italiana Lavoratori del Mare); Filp (Federazione Italiana Lavoratori dei Porti); Fipac (Federazione Italiana Personale Aviazione Civile); Sfi (Sindacato Ferrovieri Italiani). Nel 1980 la Fist diventa Filt: Federazione italiana lavoratori dei trasporti.
Nella provincia di Pesaro e Urbino i primi accordi siglati per le lavoratrici del tabacco risalgono al 1946. Nel maggio del 1947, un anno prima della costituzione a Lecce del Sindacato nazionale lavoratori foglia del tabacco, a Pesaro le lavoratrici del tabacco costituiscono un comitato provvisorio per il rinnovo del contratto nazionale. Con il II Congresso nazionale del 1952 la Presidenza nazionale passa ad Adele Bei, che fu anche fra i firmatari del progetto di legge per minimo salariale.
La Fils (Federazione Italiana Lavoratori Spettacolo) si costituisce con il I Congresso, tenuto a Firenze nel febbraio 1946, aderisce alla Cgil e raccoglie i 12 sindacati di categoria: lavoratori del cinema; scenografi; esercenti spettacoli; lavoratori dell'ippica; lavoratori della prosa; operette e varietà; professori d'orchestra; artisti del coro; compositori; lirica; musica; dipendenti d'azienda cinema e teatri; dipendenti della Radio. L'articolazione prevista dallo Statuto Cgil prevedeva un decentramento a livello provinciale e alla Federazione aderivano i sindacati nazionali articolati nelle strutture periferiche. Il numero dei sindacati afferenti alla Fils non rimane stabile negli anni in seguito a spostamenti e costituzione di nuove sigle.
A Pesaro la presenza del Sindacato professori d'orchestra è documentata dal 1947 al 1975. Nel 1981 la Fils provinciale comunica alla Fils nazionale la ricostituzione del Sindacato degli operatori musicali.
Nel 1982 la Federazione Italiana Lavoratori Spettacolo (Fils) e la Federazione Italiana Lavoratori Poligrafici e Cartai (Filpc) si uniscono per dare origine alla Federazione Italiana Lavoratori dell'Informazione e dello Spettacolo (Filis). Nel 1996 infine si costituisce il Sindacato lavoratori dell comunicazione (Slc-Cgil), nato dalla fusione di (Filpt) con il sindacato di poligrafici e cartai e lavoratori dello spettacolo (Filis).
La Federazione nazionale lavoratori dell'energia Cgil nasce con il Congresso di Rimini del 23 aprile 1977, con l'unificazione di Fidae ( Federazione italiana dipendenti aziende elettriche), di Fidag (Federazione italiana dipendenti aziende del gas) e Filda (Federazione italiana lavoratori degli acquedotti). La Fnle opera quindi nel settore degli acquedotti, del gas ed elettricità, nonché dei Centri di ricerca (Cise, Cesi, Ismes), della Cassa conguaglio del settore elettrico e della Cispel.
Il Comprensorio di Pesaro e Urbino della Fnle si costituisce con il I Congresso, tenuto a Pesaro il 23 maggio 1981. Il 16 giugno il Direttivo elegge Augusto Recchi Segretario. Rappresenta i lavoratori dell'Enel per gli elettrici e dell'Amga per Gas e acqua. Ha una forte rappresentatività fra i lavoratori perché oltre alle vertenze segue il settore previdenziale per la gestione del fondo integrativo per i contributi unificati.
Con il Congresso nazionale del 3-6 mar. 1966 si costituisce la Federazione italiana lavoratori tessili e abbigliamento in cui confluiscono Federazione italiana lavoratori abbigliamento (Fila) e Federazione italiana operai tessili (Fiot).
Il sindacato di riferimento per i lavoratori delle aziende del tessile e dell'abbigliamento della provincia di Pesaro e Urbino è dal 2010 la Federazione italiana lavoratori chimica tessile energia manifatture (Filctem-Cgil), nata dalla fusione di sindacati relativi all'energia, gas e acquedotti (Fnle) con il sindacato dei chimici, vetrai, abrasivi, petroliferi (Filcea) e il tessile manifatturiero (Filtea).